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Historiae Sacrae
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Ai primi albori del XVII secolo, Roma è testimone di un evento musicale che segnerà il destino di tutta la storia della musica fino ai giorni nostri: Emilio de' Cavalieri esegue la Rappresentazione di Anima e Corpo, una drammaturgia sacra dalla quale si svilupperanno l'oratorio musicale e il dramma in musica. Luogo principe di queste escuzioni era allora l'Oratorio del S. Crocifisso presso S. Marcello al Corso; dalla semplice lauda, già praticata negli esercizi spirituali dell'Oratorio dei Filippini in Roma (S. Maria in Vallicella), si passò alla produzione di mottetti sempre più articolati che in seguito si evolveranno nel vero e proprio oratorio. Alla fine del XVII secolo, nell'Oratorio del Crocifisso, il passaggio alla forma mottettistica portò all'impiego di musicisti professionisti e di compositori che, inserendosi a pieno nel fermento spirituale della Controriforma Cattolica, furono capaci di produrre musica talmente bella e coinvolgente da "edificare" i convenuti anche solo attraverso l'ascolto. Questo programma propone un'alternanza fra musiche strumentali e brani vocali con accompagnamento strumentale. Il filo conduttore dei tre oratori è il concetto di peccato. Il peccato che opprime l'anima terrena è il tema del primo oratorio "Deh mirate o mortali" di Giovanni Felice Anerio, un dialogo fra San Michele, l'Angelo Custode e l'Anima, culminante in un coro d'angeli che fanno festa per la conversione dell'Anima. La storia di un Peccatore perdonato viene proposta da Bonifacio Graziani nel secondo oratorio, "Filii Prodigi", tratto dalla parabola del Figlio Prodigo. Gli interventi del coro scandiscono ora la gioia per il ritorno alla vita del figlio, ora il monito ad ogni peccatore perchè, redento, si riavvicini a Dio. Infine, nell'oratorio "Judicium Extremum" di Giacomo Carissimi, si narra la vicenda apocalittica del Giudizio Finale, quando i Giusti saranno separati dai Peccatori, ogni elemento naturale sarà distrutto e Dio Giudice, in grande potenza e maestà, giudicherà tutte le genti. |
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